Come pulire il gres porcellanato dopo una ristrutturazione: tecniche e prodotti per un risultato perfetto
01 Marzo 2022
Il cantiere è per eccellenza il luogo della polvere e dello sporco difficile da eliminare. Terminati i lavori, si rende immediatamente necessaria una pulizia approfondita di tutte le superfici e di ogni elemento installato, da svolgere in autonomia o affidare a personale specializzato.
L’uso delle lastre in gres porcellanato è sempre più diffuso per il rivestimento di pareti e pavimenti. Se molti le scelgono per motivi estetici e di prestazioni tecnologiche, non tutti sanno, però, che la loro accurata pulizia a fine lavori è indispensabile per garantire, nel corso del tempo, performance elevate e durabilità delle loro caratteristiche cromatiche e decorative.
Aloni, macchie e accumuli di stucco e altri residui di lavorazione possono infatti pregiudicare le elevate prestazioni del gres porcellanato e far percepire le superfici come non aderenti al risultato atteso in fase di progetto e realizzazione della posa.
Conoscere tecniche e prodotti per attuare una pulizia profonda del gres porcellanato dopo una ristrutturazione diventa perciò strumento indispensabile di prevenzione e supporto. Vediamo insieme nel dettaglio come procedere, seguendo questo semplice ordine di operazioni:
La prima operazione da compiere per pulire il gres porcellanato dopo una ristrutturazione è eliminare i residui di lavorazione più grossolani, ovvero quelli immediatamente visibili o percepibili al tatto.
La valutazione dell’entità dell’intervento può essere compiuta soltanto dopo aver accuratamente spazzato il pavimento e pulito con una spazzola morbida le pareti rivestite, in modo da eliminare i residui semplicemente depositati sulle superfici e non coesi alle stesse.
Le tracce di pittura o resina, divenute chiaramente visibili, possono essere eliminate con l’ausilio di un raschietto in gomma, perfetto per non graffiare le superfici in gres. Se la rimozione meccanica risulta inefficace, è possibile ricorrere all’ausilio di prodotti per la pulizia professionale specificamente studiati per il gres porcellanato.
Tra questi è preferibile scegliere pulitori con formulazione viscosa, che possono essere applicati a pennello, per piccole porzioni, anche su superfici verticali, garantendo un corretto tempo di posa e un’efficace azione smacchiante.
Per le modalità d’uso è necessario seguire scrupolosamente le istruzioni riportate sulla confezione dei prodotti, avendo cura di effettuare un test locale per accertarsi che la superficie non subisca danni.
Una volta eliminati i residui più grossolani dalle superfici in gres, è molto probabile che si renda visibile una spiacevole patina grigia, dall’aspetto polveroso, soprattutto se pavimenti e rivestimenti sono stati scelti in colori medi o scuri.
Tale patina risulta difficile da rimuovere con i comuni detergenti neutri disponibili in commercio ed è quindi importante che venga asportata a fine lavori con un intervento di pulizia professionale, così da garantire che le superfici in gres vengano vissute, fin dall’inizio, nel pieno delle loro qualità estetiche e tecnologiche.
Se la posa delle lastre è avvenuta, come probabile, con l’applicazione di uno stucco cementizio per il riempimento e la colorazione delle fughe, il lavaggio del gres dopo ristrutturazione può essere effettuato con un prodotto a base di acido tamponato.
La percentuale di diluizione e le modalità di applicazione del prodotto a parete e a pavimento dipendono dall’estensione e dalla resistenza della patina. Più le macchie si dimostrano ampie e tenaci, maggiore sarà l’impegno da dedicare all’operazione di pulizia profonda.
Il risultato finale di una superficie in gres porcellanato perfettamente aderente alle proprie aspettative, da vivere ogni giorno, sarà però la giusta ricompensa per il duro lavoro svolto, in autonomia o, in alternativa, in appalto alla stessa impresa esecutrice dei lavori che, di fatto, è la responsabile ultima della riuscita ottimale di quanto previsto in cantiere.