
Mazzarino è un piccolo centro immerso nella campagna siciliana, a una manciata di chilometri da Piazza Armerina, nota per i magnifici mosaici di età romana della Villa del Casale. Qui è la terra a raccontare persone e architetture, legandole indissolubilmente a una storia antichissima che, a tratti, emerge in superficie, affascina e cattura.
Persino una pre-esistenza rurale senza particolari pregi architettonici, se posta in dialogo con la natura, può scrivere un capitolo di questo racconto. Lo sanno bene i due giovani architetti dello studio LFSN, Livio Ficarra e Silvia Nardi, che nel 2017 hanno curato il progetto di recupero di un fabbricato risalente agli anni ’80 a Mazzarino.
L’intervento ha seguito un filo conduttore specifico: la semplificazione del costruito, l’individuazione delle sue geometrie più semplici e primitive e la ricucitura con il paesaggio circostante, attuata attraverso le forme dell’architettura e la materia. Rispetto a quest’ultima, in particolare, se all’involucro esterno è stato assegnato il compito di dichiarare il legame con l’origine e con il luogo, alle superfici interne è stata affidata la delicata questione della mediazione tra preesistente e nuovo.
E chi, per svolgere questo compito così arduo, avrebbe potuto rivelarsi per i progettisti un aiutante più valido della collezione Rewind di Ragno? La superficie del suo gres porcellanato effetto cemento, che lascia intravedere senza paura qualche traccia dell’uso passato, si rivela come lo strumento perfetto per mettere d’accordo tutti gli spazi della nuova abitazione che, internamente, si estende su una superficie di circa 200 metri quadrati.
Due volumi architettonici dall’andamento prevalentemente longitudinale, disposti uno perpendicolare all’altro, risultano uniti da una sorta di cerniera, sottolineata da una struttura metallica colorata, che dichiara il suo carattere di novità. All’interno dei due volumi i pavimenti corrono in modo uniforme fino a disegnare, negli ambienti di dimensioni maggiori, dei tappeti ceramici: la cornice è realizzata con un mix di esagone, scelte nelle varianti Vanilla, Polvere e Peltro, mentre il centro è pavimentato con un pattern regolare di piastrelle 75x75 in grigio Polvere.
La struttura tradizionale a capanna della copertura inquadra lo spazio interno nelle sue tre dimensioni, racchiudendolo in modo intimo e raccolto, mentre le vetrate, regolarmente ripartite, incorniciano l’esterno e lo assorbono in una dimensione percettiva unica